Turismo Rurale

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Il Turismo Rurale e la Puglia.

Del "Turismo Rurale" e della sua distinzione dall'Agriturismo propriamente detto se ne parla, a livello Regionale Pugliese, ormai da alcuni anni.

Apposite leggi regionali regolano e disciplinano gli interventi da eseguire nell'ambito della ricettività rurale nella nostra regione, volti, prevalentemente, ad un recupero dell'ambiente agricolo, allo sviluppo di nuovi investimenti nell'ambito turistico ed alla trasformazione dei vecchi immobili rurali in strutture ricettive (alberghi, ristoranti, etc.).

E' proprio la valorizzazione del territorio, il recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico che caratterizza le nostre campagne a spingere il Governo Regionale all'emanazione di norme e regolamenti che, direttamente ispirati alle direttive comunitarie, cercano di aiutare coloro che desiderano avviarsi all'attività turistica.

Norme ed interventi.

Sono possibili, mediante gli interventi previsti dal regolamento regionale, attività di recupero e restauro dei vecchi immobili rurali, purché siano censiti nel catasto agricolo urbano e siano, anche, di interesse storico ed artistico (masserie, trulli, torri, fortificazioni, etc).

Le norme regionali, pur impedendo la modifica esteriore dei beni architettonici e lo sviluppo dei volumi, agevolano il recupero degli ambienti sotterranei (frantoi ipogei, cantine, sotterranei, granai, cisterne, etc).

Chiaramente, come già per l'agriturismo vero e proprio, le iniziative di Turismo Rurale devono ottenere l'autorizzazione del Comune in cui vengono esercitate che, a sua volta, verrà concessa dopo aver ottenuto il parere positivo della Commissione Edilizia Comunale e della Soprintendenza ai beni architettonici della Puglia.